Protocollo d'intesa
I Comuni di Breda di Piave, Carbonera, Meolo, Monastier di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, il Consorzio di Bonifica Piave, la Provincia di Venezia, Contarina SpA, il circolo Legambiente Piavenire, il circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto - Geretto, l’associazione di pescatori Fipsas, l’associazione Open Canoe Open Mind
In data 14 Maggio 2014 presso la sede del Consiglio Comunale di Breda di Piave, si sono costituiti come Comitato Promotore dell’iniziativa proposta dal Comune di Roncade, da Legambiente, Open Canoe Open Mind e finalizzata ad avviare un percorso partecipato denominato Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre, sui territori del bacino idrografico dei fiumi suddetti, per la gestione integrata e la valorizzazione delle risorse esistenti, a partire dalla risorsa idrica e dalle problematiche connesse.
Il Comitato Promotore, in suddetta occasione, ha sottoscritto il Manifesto di Intenti intitolato “Verso un Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre” contenente le motivazioni, gli obiettivi dell’iniziativa, le fasi fondamentali del processo partecipativo.
Nel Manifesto di Intenti i soggetti firmatari hanno concordato sull’importanza di intraprendere un percorso condiviso e partecipato che potrà condurre alla sottoscrizione del “Contratto di Fiume” per i territori del bacino idrografico dei fiumi Meolo Vallio Musestre, secondo la metodologia operativa fornita nella proposta progettuale elaborata nell’istanza presentata dal Comune di Roncade, nell’integrazione delle competenze dei soggetti interessati e generale ottimizzazione delle risorse.
I Comuni di Breda di Piave, Carbonera, Meolo, Monastier di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, il
Consorzi o di Bonifica Piave, la Provincia di Venezia, Contarina SpA, il circolo Legambiente Piavenire, il
circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto - Geretto, l’associazione di pescatori Fipsas, l’associazione Open Canoe Open Mind Protocollo d’Intesa verso il Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre.
Obiettivi di carattere generale
- ricercare strategie che consentano di dare più “respiro”, più spazio ai corsi d’acqua, stringendo un patto, una nuova alleanza fra comunità senzienti, cittadini, associazioni, enti locali, enti di governo del territorio e l’ambiente stesso;
- attivare un meccanismo virtuoso di coinvolgimento e partecipazione di tutti i portatori di interesse: dagli enti di gestione del territorio alle associazioni di categoria professionali, dalle associazioni culturali e ambientaliste al singolo cittadino, tutti concorreranno al processo decisionale di governance territoriale;
- diffondere buone pratiche di sostenibilità e propiziare accordi ed azioni comuni fra tutte le associazioni di categoria ed economiche, enti locali, ambientalisti, eco turisti, pescatori, cacciatori e tutti gli altri portatori di interesse;
- tutelare meglio il nostro territorio: prevenire il pericolo idraulico, irrobustire la rete ecologica, conservare il patrimonio di biodiversità, innescare meccanismi di promozione dell’economia locale e di turismo sostenibile;
- prendersi cura del nostro territorio, partendo dai fiumi e costruendo, attorno ad essi, comunità intelligenti e sostenibili;
- migliorare la qualità ambientale e lo stato ecologico dei corpi idrici e degli ecosistemi connessi, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei e nazionali;
- migliorare l’uso e la gestione della risorsa idrica, attraverso una visione integrata e linee strategiche che aumentino la sicurezza, la fruibilità delle acque e delle aree periacquatiche, l’inversione dei processi di degrado e l’aumento della capacità di resilienza del territorio, secondo processi di “adattamento” al cambiamento climatico, diminuzione del rischio alluvioni, carenza idrica e siccità;
- tutelare la biodiversità, valorizzare la rete ecologica, difendere il paesaggio;
- aumentare l’integrazione tra le politiche di settore (politiche delle attività produttive, del turismo, dell’energia, dei trasporti, dell’agenda digitale), nel coordinamento con gli strumenti di pianificazione e programmazione esistente e/o in previsione;
- attivarsi per trovare finanziamenti nella programmazione strutturale europea per realizzare interventi che riguardano tutti gli obbiettivi specifici.
Obiettivi specifici
Educazione ambientale e alimentare:
- consolidare le esperienze di educazione ambientale ed alimentare fin dalla scuola dell'infanzia, praticare l’educazione ambientale permanente;
- aumentare la consapevolezza del patrimonio ambientale e del bene collettivo rappresentato dal fiume;
- favorire l’impegno di risorse economiche verso l’educazione ambientale e alimentare;
- programmare le attività scolastiche con gli attori locali che si occupano di educazione ambientale,
- realizzare corsi di educazione ambientale e alimentare nelle scuole;
- promuovere attività scolastiche all'aperto e nel territorio;
- realizzare corsi di formazione e aggiornamento per gli agricoltori e gli operatori nel territorio sulle buone pratiche agricole;
- educare al rispetto di norme sul governo del territorio, con particolare attenzione alle responsabilità dei soggetti privati: mancanza di pulizia dei fossi privati, aree trascurate, abbandono dei rifiuti, prelievi abusivi, ...
Accessibilità e manutenzione delle rive, il rispetto delle norme di polizia idraulica:
- migliorare ed estendere la fruizione sociale del fiume, nel rispetto delle componenti ambientali e della sicurezza;
- aumentare l’accessibilità per la manutenzione ordinaria delle rive;
- aumentare l’accessibilità alle rive per la comunità, dalla sorgente alla foce;
- informare sui regolamenti e sul rispetto di norme esistenti sull'accessibilità alle rive e al fiume a partire dalle scuole;
- propiziare accordi fra proprietari privati ed enti pubblici per la fruizione delle rive;
- verificare la possibilità di coinvolgere i cittadini in iniziative di manutenzione dei corsi d'acqua (adotta un tratto di fiume).
Qualità delle acque:
- concorrere a migliorare la qualità dell'acqua dei fiumi, raggiungere il buono stato ecologico dei corsi d’acqua, in modo omogeneo dalla sorgente alla foce, in attuazione delle direttive europee e della normativa nazionale;
- rendere più compartecipi e consapevoli le categorie produttive e la comunità nel monitoraggio della qualità dell'acqua;
- favorire l’integrazione e il coordinamento delle istituzioni competenti, per rendere più efficienti le attività nel controllo della qualità delle acque dei fiumi e nelle manutenzioni dei corsi d'acqua;
- promuovere l’adozione fra le amministrazioni locali di un regolamento comune di polizia rurale, al fine di verificare anche l’adeguatezza della distanza dal fiume delle attività produttive e delle coltivazioni, incentivare pratiche agricole e soluzioni di uso dei suoli meno impattanti sullo stato ecologico dei fiumi;
- realizzare, là dove possibile, aree di fitodepurazione e bacini di laminazione, favorendone gli usi multipli e disporre siepi ripariali lungo le sponde dei fiumi;
- migliorare il controllo degli scarichi;
- promuovere l’estensione della rete fognaria, separare la rete delle acque meteoriche da quella delle acque reflue.
Rischio idraulico:
- aumentare la sicurezza idraulica del territorio, nella consapevolezza che il pericolo idraulico è un fattore ineliminabile;
- ripristinare, là dove è possibile, le aree di pertinenza del fiume, permettendo un maggior spazio per i suoi divagamenti;
- operare affinché la pianificazione del territorio abbia caratteristiche di maggior sostenibilità ambientale, possa essere monitorata dalla comunità e coordinata dai comuni attraverso azioni congiunte ed integrate;
- prevedere casse di espansione e aree umide lungo i fiumi, aree (e piani) di riforestazione, con integrazione delle funzioni di prevenzione del pericolo idraulico e miglioramento della qualità dell'acqua.
Tutela della biodiversità, delle comunità vegetali e faunistiche fluviali e perifluviali:
- mettere in atto strategie per la ricomparsa degli indicatori di qualità ambientale (flora e fauna) e il miglioramento dei parametri di biodiversità;
- promuovere azioni per la tutela della biodiversità;
- promuovere il ripristino delle aree ripariali, delle aree naturaliformi, dei fossi e delle siepi;
- promuovere la rinaturalizzazione dei bacini fluviali, dei corridoi ecologici nel paesaggio agrario, delle aree umide e dei bacini lungo i fiumi per la tutela della biodiversità;
- cercare di contenere la diffusione delle specie alloctone.
Fruibilità, valorizzazione ecoturistica, assetto del territorio:
- agevolare il dialogo e l'integrazione delle istituzioni, delle Amministrazioni Locali per una politica di valorizzazione condivisa del territorio;
- operare per una gestione più sostenibile del territorio e per il superamento dei confini amministrativi, per affermare la priorità di tutela del bene collettivo fiume, realizzare un piano sovracomunale che mutui gli assi strategici tracciati nel percorso del Contratto di fiume;
- riscoprire la viabilità antica, fatta di passaggi e fondi demaniali, che si è persa con il tempo ma i cui segni sono ancora visibili nel territorio;
- incentivare la viabilità sostenibile, i percorsi ciclabili, pedonali, alternativi alla viabilità ordinaria, consentire la navigabilità dei fiumi e propiziare l’uso di piccoli natanti autoctoni;
- incentivare il restauro di edifici storici e case coloniche lungo i fiumi, valutando le opportunità di ritorno economico e ambientale, tramite la valorizzazione turistica.